Al via un nuovo piano emergenziale sostenuto da fondi europei, grazie al quale insieme al nostro partner locale, la Mezzaluna Rossa Curda, garantiremo assistenza sanitaria salvavita ai civili feriti di guerra in fuga da Raqqa e alla popolazione nel nord est della Siria.
La prima fase, avviata nel luglio 2017 immediatamente dopo l'inizio della battaglia per la liberazione di Raqqa, ha assicurato a migliaia di civili feriti e intrappolati nella roccaforte di Daesh (Stato Islamico) l’accesso alle cure salvavita per 10 mesi, attraverso il sostegno diretto al sistema sanitario del nord-est del paese.
Questo, infatti, l’obiettivo del programma di assistenza sanitaria salvavita, intervento grazie al quale è stato possibile acquistare 15 ambulanze, sostenere in modo diretto squadre specializzate di medici ed operatori sanitari locali, creare 2 Punti di stabilizzazione dei feriti (Trauma Stabilization Points – TSP) alle porte di Raqqa, prima di trasferirli presso gli ospedali più vicini, aumentando così le loro possibilità di sopravvivenza, 2 Centri di primo soccorso di emergenza tra Raqqa e il campo profughi di Areesha.
Per tutta la durata della battaglia, infatti, i civili intrappolati a Raqqa non avrebbero avuto la possibilità di accedere a nessuna struttura sanitaria, in quanto i pochi presidi esistenti erano troppo lontani rispetto al fronte dove si sono svolti i combattimenti.
L'intervento di Un Ponte Per... e della Mezzaluna Rossa Curda ha consentito di spingersi sulla linea del fronte attraverso l’invio di ambulanze e team specializzati, per recuperare i feriti più gravi e trasporarli nei più vicini Trauma Stabilization Points.
Grazie a questa azione, è stato possibile allungare i tempi della cosiddetta “Golden hour”, il lasso di tempo entro il quale un paziente gravemente ferito ha maggiori possibilità di sopravvivenza se trattato con prontezza e stabilizzato, per poi spostarlo in strutture ospedaliere nel nord del paese.
Un'azione che è stata riprogrammata mese dopo mese per adattarla al meglio al contesto estremamente mutevole e rispondere al meglio alle necessità della popolazione civile.
Parallelamente, agli operatori sanitari impegnati in prima linea sono stati garantiti training sulle tecniche di primo soccorso psicologico (PFA), sulla gestione di vittime civili in luoghi di conflitto, sulle modalità di decontaminazione in caso di attacchi chimici e sui comportamenti da tenere in zone minate.
La prima fase, conclusasi a marzo, ha consentito di offrire assistenza sanitaria ad oltre 103mila persone.
Con la seconda fase, da aprile a dicembre 2018, l'intervento è stato esteso anche ai Governatorati di Hasakeh e Deir er Zor, con l'obiettivo di fornire cure salavavita a 110mila persone.
Attraverso il rafforzamento dei Centri di primo soccorso (Emergency Primary Care Centres - EPCCs) e del sistema di unità sanitarie mobili, per raggiungere le aree più isolate, che saliranno a 21 automezzi.
Presegue, inoltre, il percorso formativo per perfezionare le competenze degli operatori sanitari locali e dello staff di progetto su procedure salvavita e cura dei traumi, protocolli di assistenza sanitaria primaria, monitoraggio e amministrazione. Mentre un'attenzione particolare verrà rivolta alle metodoligie di individuazione e protezione delle vittime vittime di abusi, violenze e discriminazioni, per sviluppare servizi dedicati.
La terza fase, che si è estesa lungo tutto il 2019, ha previso il rafforzamento di tutti gli interventi precedenti e l'estensione dei servizi sanitari garantiti anche fuori dalle cliniche, per raggiungere le fasce più vulnerabili della popolazione e aumentare le capacità di resilienza. Ha visto inoltre un maggiore coinvolgimento delle comunità locali nella pianificazione e nella fornitura di servizi, e l'impiego quindi Operatori sanitari comunitari (Community Health Workers - CHWs).
Un progetto emergenziale che rientra nel più vasto intervento che dal 2015 Un Ponte Per porta avanti nel nord est della Siria, attraverso il sostegno diretto al lavoro della Mezzaluna Rossa Curda, dei suoi Centri sanitari e con la formazione del personale medico-sanitario specializzato.