Fornire sostegno psicosociale, protezione dell’infanzia, creare luoghi sicuri in cui sia possibile individuare – ed eventualmente curare – i traumi delle violenze subite.
Sono i temi al centro del nostro progetto “Ahlain!” (Benvenuto), sostenuto da UNICEF, per la protezione e l’assistenza dei minori iracheni sfollati, fuggiti dalla guerra e dalla furia di Daesh in Iraq.
L’intervento si concentra nel governatorato di Dohuk, dove migliaia di famiglie irachene, per la maggior parte appartenenti alle comunità ezide e cristiane della Piana di Ninive e dell’area di Sinjar, hanno trovato rifugio a partire dall’estate del 2014, quando Daesh ha fatto la sua avanzata a Mosul e nei territori circostanti.
Il progetto, giunto alla sua seconda fase, si svolge nei campi per sfollati interni in cui hanno trovato una sistemazione le famiglie – e in particolare in quelli di Bjet Kandala e Sharya – ma anche nell’area urbana di Sheikhan, dove dall’inizio della crisi abbiamo lavorato per individuare i nuclei familiari in stato di particolare bisogno, che erano rimaste escluse dal circuito formale dei servizi di accoglienza e sostegno.
Proprio a Sheikhan eravamo intervenuti con alcuni programmi di aiuto umanitario e prima assistenza all’inizio dell’emergenza, nell’estate del 2014, e lì continuiamo ad operare fornendo servizi di sostegno psico-sociale, di salute mentale, di cura e protezione per i bambini sfollati e di supporto alle loro famiglie, con incontri di sensibilizzazione sui temi della protezione dalla violenza verso i minori e le donne.
Operiamo anche nelle strutture di salute mentale del governatorato, in collaborazione con medici e specialisti, segnalando i casi più delicati che vengono individuati dai nostri operatori locali, per curare i traumi della guerra che rischiano di sequestrare il futuro dei bambini.
Attraverso l’organizzazione di specifiche formazioni per gli operatori, ed il sostegno ai gruppi già esistenti di mutuo aiuto familiare, tentiamo di piantare quei semi che consentiranno di raccogliere in futuro il frutto di questo lavoro, anche attraverso la creazione di database che saranno utili a monitorare la qualità dell’intervento, perché possa essere utile anche quando questa emergenza sarà superata.
“Ahlein” prevede parallelamente la creazione di tre cliniche stabili per fornire sostegno psico-sociale, mentre un’unità mobile fornisce consulenze e terapie laddove è più necessario, andando a trovare le famiglie nelle aree in cui hanno trovato una sistemazione.
L’obiettivo del progetto è come sempre riservare un’attenzione particolare alle categorie che più risentono gli effetti dei conflitti, e che pagano il prezzo più alto per questo nuovo stato di emergenza: i bambini.
Anche “Ahlain!”, come gli altri programmi dedicati alla salute e all’istruzione dei bambini, va ad inserirsi in un più ampio quadro di lavoro che ci vede impegnati nella protezione dei minori in aree di conflitto, con particolare riguardo alla Siria e all’Iraq.
IN BREVE
Nome progetto: Ahlain (Benvenuto) - Fase I e II
Tipologia intervento: Supporto psico-sociale e salute mentale
Destinatari: Minori e adolescenti sfollati nei campi
Durata: Gennaio 2015-Dicembre 2016
Area d'intervento: Campi di Bjet Kandala, Khanke e Sharya (Governatorato di Dohuk) KRG - Iraq
Partner locale: Al Mesalla
Finanziato da: UNICEF
ADOTTA IL PROGETTO
Hai un'associazione? Un gruppo di amici, colleghi o compagni di studio con cui vuoi attivarvi concretamente?
Adotta questo progetto, riceverai aggiornamenti periodici sullo stato di avanzamento e avrai il nostro supporto per organizzare iniziative di raccolta fondi a sostegno delle attività.
Per saperne di più scrivi a raccoltafondi@unponteper.it
CONTRIBUISCI CON UNA DONAZIONE
Dona ora con Carta di Credito, indicando nel campo "Note": Emergenza Minori Mosul.
Dona ora >>