27 Gennaio Giornata Internazionale Della Memoria: mai più olocausto, guerre e genocidi

26 Gennaio 2024, 13:19
Come ogni 27 Gennaio Un Ponte Per invita a partecipare alle manifestazioni e agli eventi in ricordo delle vittime del nazifascismo nei campi di sterminio.

Persone ebree, appartenenti alle comunità Rom e Sinti, LGBTQI+ e diversamente abili, militanti/e comunisti/e e dissidenti antifascisti/e, cittadini/e slave vennero rastrellate a milioni in ogni parte di Europa, imprigionate, umiliate, spogliate di ogni dignità umana, torturate e uccise con esecuzioni sommarie e nelle camere a gas. Nel nome della “purezza della razza” si cercò con l’orrore di far girare al contrario la ruota della storia, riducendo l’umanità in persone di serie A e persone considerate inferiori a cui era conculcato ogni diritto, compreso quello alla vita.

Noi continuiamo a fermarci davanti ad ogni pietra d’inciampo e riviviamo il dolore del rastrellamento, della deportazione, il dramma di dover abbandonare le proprie case e i propri affetti. Ogni punizione collettiva inflitta ad un popolo ci ripugna profondamente. Ogni pietra d’inciampo, ogni monumento all’Olocausto ci fa ripetere con forza la parola: MAI PIÙ.

Il nazifascismo nacque dal grembo fecondo dell’Europa: quello del razzismo, dei nazionalismi, dell’ideologia dei suprematismi bianchi, dei traumi e dalle brutalità prodotte dalla prima carneficina mondiale, dal colonialismo secondo il quale vi sono popoli eletti a cui tutto è dovuto e popoli che devono rinunciare alla propria terra, andarsene o essere sottoposti ad un regime di occupazione ed oppressione.

La MEMORIA non è solo il ricordo doveroso di ciò che è stato ma è anche imperativo affinché quegli orrori non si ripetano MAI PIÙ. In questa giornata così sacra per l’umanità il nostro pensiero va non solo alle vittime di allora ma anche alle popolazioni civili che subiscono la brutalità della guerra, la distruzione delle loro case, ospedali, scuole, università, infrastrutture civili. A chi è privato del cibo, dell’acqua potabile, delle medicine ed è costretto al freddo e alle intemperie. Ai bambini e alle bambine carne da macello di punizioni collettive o di tentativi di pulizia etnica.

Un Ponte Per unisce la memoria di ieri a quella di oggi: lo facciamo nell’impegno quotidiano per far cessare il massacro a Gaza, fermare i bombardamenti in Siria, sostenere gli obiettori di coscienza russi, ucraini e bielorussi. Nell’essere al fianco delle società civili irachene, giordane e libanesi e nel sostenere chi in Israele si sottrae alla guerra e si oppone alle politiche di apartheid del loro governo. Ricordiamo come nel preambolo delle Nazioni Unite si affermi che i popoli del mondo si unirono “PER LIBERARE L’UMANITÀ DAL FLAGELLO DELLA GUERRA”.

Un impegno che va portato avanti ogni giorno.