Un ponte lungo trent’anni
28 febbraio 1991 – 28 febbraio 2021. Un ponte lungo 30 anni
Trent’anni fa si concludeva la prima Guerra del Golfo, che aveva avuto inizio con il bombardamento del 17 gennaio su Baghdad: l’Iraq piangeva 150 mila morti.
“La guerra ce la facevano vedere dall’alto: vedevamo le bombe, ma nessuna vittima”.
È uno dei ricordi di Fabio Alberti, il primo presidente di Un Ponte Per. Insieme a un gruppo di pacifisti/e, all’indomani della prima Guerra del Golfo, decise che non bastava dire “no” a quella guerra che non si era riusciti/e a fermare.
Era necessario fare qualcosa per risarcire le donne e gli uomini irachene/i che, nei 40 giorni di attacco, furono colpiti/e da più bombe di quante non ne fossero esplose in tutta la Seconda Guerra Mondiale.
“Ai morti chi ci pensa?”, si chiedeva allora Padre Ernesto Balducci. E con un accorato appello chiedeva a tutte e a tutti gli italiani di aderire alla campagna di solidarietà “Un Ponte Per Baghdad”, che lanciavamo in quei giorni per dichiararci solidali con la popolazione irachena e raccogliere fondi da destinarle.
Non erano qualcosa che donavamo. Era qualcosa che dovevamo.
Un Ponte Per nacque così: grazie all’iniziativa volontaria di donne e uomini che scelsero di non cedere al silenzio. Di portare corpi e cuori nell’Iraq devastato dalla guerra.
Era il 1991 e sono passati 30 anni. Da quel primo giorno del 1991, per noi le vittime della guerra e dell’embargo non sono più state numeri ma volti.
Da quel momento in poi tutta la nostra mobilitazione per la pace ha avuto questo senso: rendere visibili quei volti, quelle persone, quelle vite.
Questo anniversario vogliamo celebrarlo con un video che tiene insieme i ricordi di Fabio Alberti, Alfio Nicotra – oggi co-Presidente di Un Ponte Per, e Vauro Senesi, che partecipò alla nostra prima delegazione in Iraq, disegnando la nostra prima tessera, e donandoci anche l’illustrazione per quella del 2021.
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