Iraq. Un “Bus per la Pace” che attraversa il paese
L’idea di un “Peace Bus”, un ” Bus per la Pace” che attraversasse l’Iraq, è venuta ai ragazzi e alle ragazze che ogni giorno animano il Centro giovanile che abbiamo aperto a Mosul, anche grazie ai fondi raccolti con la nostra ultima Campagna di Natale “Ogni dopoguerra ha bisogno di alleati“.
Una delle nostre “Officine di Pace” – così le abbiamo chiamate – pensate per dare ai/alle giovani iracheni/e spazi sicuri e liberi in cui incontrarsi, costruire attività comuni, organizzare percorsi di collaborazione e conoscenza. E immaginare campagne insieme come quella del “Peace Bus”, che hanno fortemente voluto e realizzato da soli/e.
Lo hanno fatto insieme agli operatori e alle operatrici dei Conflict Prevention Teams, i Team di Prevenzione dei Conflitti che abbiamo formato all’interno dei nostri Centri, e che da qualche mese ormai sono impegnate/i in decine di attività che riguardano tutta l’area di Mosul e della Piana di Ninive.
Una quantità di iniziative incredibile quella che hanno proposto, condotto e organizzato in questi mesi, che spazia dall’organizzazione di Festival culturali e folkloristici, agli eventi musicali, alle cene tradizionali scambiate e condivise fra le tante comunità dell’area.
Per lanciare un messaggio semplice, eppure non scontato: che la diversità è ricchezza. E in un paese come l’Iraq, che ne è stato per millenni esempio e mosaico, forse va solo riscoperta per tornare ad amarla.
Quelle divisioni create dalla guerra; quelle diffidenze nate tra comunità dopo tre lunghi anni di occupazione della Piana di Ninive da parte di Daesh, oggi vengono rimosse un passo alla volta dall’impegno di queste giovani donne e uomini impegnate/i per costruire un futuro dignitoso.
E il “Peace Bus” è tra le loro idee più belle. Partito pochi giorni fa da Mosul e sta attraversando tutta la Piana di Ninive, toccando i luoghi e le comunità che hanno pagato il prezzo più alto della guerra e delle sue lunghe conseguenze.
A bordo 20 giovani attivisti e attiviste, membri dei Conflict Prevention Team, che giorno dopo giorno e villaggio dopo villaggio incontrano le comunità e le fanno tornare a dialogare attraverso gesti semplici.
Si festeggiano insieme le ricorrenze importanti come l’Iftar, la rottura del digiuno islamico, portando del cibo in omaggio alle famiglie musulmane. O si celebra il nuovo anno insiema alla comunità Ezida, affiggendo mazzolini di fiori sulle porte, come vuole la tradizione.
O, ancora, si pulisce insieme un quartiere rimuovendo i rifiuti, e si dipingono le pareti di una scuola su cui Daesh aveva lasciato scritte di morte.
“L’idea alla base del Peace Bus è semplice: portare un messaggio di pace da Mosul, e in particolare dalla comunità araba-sunnita, a tutte le comunità di Ninive che hanno subito l’occupazione di Daesh, che ha diffuso paura e diffidenza verso gli arabi. Stiamo dando vita ad una serie di attività concentrandoci sulle zone rurali e sui villaggi più remoti di Ninive, con l’obiettivo di celebrare insieme i rituali religiosi e le festività, lasciando che diverse culture e tradizioni si incontrino e si conoscano, per non temersi più”, spiegano gli ideatori e le ideatrici.
Noi siamo fiere/i di accompagnarli dall’inizio di questo percorso, e non vediamo l’ora di scoprire quali saranno le prossime idee che verranno loro in mente.