Gaza: cease fire now

6 November 2023, 14:37

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“Se sembra un genocidio, se ‘suona’ come un genocidio e se i responsabili lo chiamano genocidio, allora è un genocidio” cit. Andrew Murray, vice presidente di Stop the War Coalition

 

Nelle ultime ore le vittime dei raid israeliani sulla striscia di Gaza sono arrivate a 10.000, di cui quasi la metà è rappresentata da bambini e bambine. Ormai da settimane Israele bombarda campi profughi, ospedali, ambulanze, centrali elettriche e infrastrutture idriche.

A Gaza i panifici non fanno più il pane e a breve l’unica acqua rimasta alla popolazione civile sarà quella del mare.

Ottantotto dipendenti delle Nazioni Unite e 175 operatori/trici sanitari/e sono rimasti/e uccisi/e dai bombardamenti israeliani.

Nel mentre, diverse prove suggeriscono l’uso israeliano di bombe al fosforo bianco, tanto nel nord di Gaza quanto nel sud del Libano. Inutile girarci intorno: stiamo assistendo a un genocidio, il cui obiettivo ultimo sembra essere quello di “svuotare” completamente Gaza, riducendola ad una landa desertica “ripulita” dalla sua popolazione.

Come donne e uomini per la pace ci chiediamo, quale livello di atrocità è ancora sopportabile prima che la comunità internazionale imponga un cessate il fuoco? A quanti altri crimini di guerra, a quante altre migliaia di vittime saremo costretti/e ad assistere prima che si fermi questa punizione collettiva su una popolazione inerme?

Occorre fermare subito il massacro, occorre un cessate il fuoco.

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