Out of the siege: incontri tra attivisti in Libano e Iraq
E’ iniziata il 6 giugno 2015 a Dohuk, nel Kurdistan iracheno, la prima sessione di un training che in due settimane ha visto coinvolte circa 50 persone tra giovani rifugiati siriani e iracheni sfollati, residenti nei diversi campi in cui Un ponte per… svolge le sue attività.
Il programma prevede lo svolgimento in parallelo a Beirut di training e workshop su azioni di advocacy e campaigning per attivisti siriani e rappresentanti di ONG libanesi che promuovono democrazia e diritti umani, con il coinvolgimento di giornalisti siriani e libanesi.
La formazione si inserisce all’interno del nostro progetto “Out of the Siege”, sostenuto dalla Conferenza Episcopale Italiana, dall’Unione Europea, dalla Provincia Autonoma di Bolzano e dalla Chiesa Valdese, che stiamo portando avanti in collaborazione con Arci Toscana e con i nostri storici partner iracheni di Al Mesalla e della Yazidi Solidarity and Fraternity League.
L’obiettivo di questo training è di coinvolgere la comunità siriana e quella irachena, fuggite entrambe dalla minaccia di Daesh e da guerre civili, sia in un percorso di scambio e dialogo sul conflitto siriano e sulla situazione di post-conflitto che nelle iniziative per influenzare le trattative di pace, finora fallimentari.
In quest’ottica i temi individuati vertono principalmente sul concetto di peace building, conflict analysis, conflict resolution and transformation, non-violent communication, diritti umani e diritti delle minoranze.
I partecipanti si sono confrontati in questi giorni con attivisti di Ong irachene fondate durante la guerra del 2006-2007, e con attivisti libanesi e siriani residenti in Libano, creando un collegamento importante tra la diaspora siriana in Libano e in Iraq.
Importante il contributo di Khider Domle, attivista yazida e giornalista, direttore del Media Directorate dell’Universita’ di Duhok, che ha svolto le formazioni insieme a Sadiq Sedeeq Hamid, del Center for Peace and Conflict Resolution dell’Universita’ di Duhok; a Husam Salim, attivista yazida per i diritti umani e delle minoranze appartenente all’associazione Yazidi Solidarity and Fraternity League, e alla nostra Chiara Moroni, project manager per il programma di Mass Communication ed esperta di comunicazione nonviolenta.
La prima sessione di training, che si è svolta tra il 6 e l’8 giugno, ha visto coinvolti circa 25 rifugiati siriani provenienti dai campi di Domiz 1 e Domiz 2. La seconda sessione, dal 13 al 15 giugno, oltre alla partecipazione di 18 rifugiati siriani ha visto presenti anche 4 iracheni provenienti dalla Piana di Ninive e Sara Matar, giornalista libanese di Al Mustaqbal, che aveva già partecipato al training parallelo svoltosi circa una settimana fa a Beirut.
Creare una piattaforma di attivismo civile che travalichi i confini della diapora siriana e irachena in grado di dialogare e confrontarsi è l’obiettivo finale del programma.
Per “uscire dall’assedio”, e costruire insieme un futuro migliore.
Lia Pastorelli – Training Coordinator di Un ponte per…